sabato 1 febbraio 2014

Lima Barreto: Nella terra di Bruzundanga

Come lo stesso Lima Barreto ci informa, i suoi resoconti di viaggio nella Repubblica degli Stati Uniti di Bruzundanga furono pubblicati sul settimanale «A.B.C.» e riuniti in volume nel 1917. Tuttavia, l’editore carioca Jacinto Ribeiro dos Santos avrebbe dato il volume alle stampe solo nel 1922, poco dopo la morte dell’autore. I testi che compongono Os Bruzundangas sono dunque ascrivibili al genere della crónica, una tipologia testuale di frontiera, tra giornalismo e letteratura, che in Brasile ha avuto particolare diffusione ed eccellenti cultori. Eppure, per buona parte della critica letteraria il genere della crónica è rimasto a lungo alla periferia del sistema letterario nazionale. Ma come scrive il critico brasiliano Antônio Cândido in un saggio significativamente intitolato A vida ao rés do chão (in italiano La vita al pianterreno), «in un paese come il Brasile, dove si tendeva a identificare la superiorità intellettuale e letteraria con la magniloquenza e la raffinatezza grammaticale, la crónica ha operato miracoli di semplificazione e naturalezza».
Un genere minore, dunque, coltivato in questo caso da uno scrittore già di per sé ai margini del circuito letterario brasiliano della Belle Époque.
[…] Per contenuto, genere e stile, dunque, la satira-reportage dalla terra di Bruzundanga costituisce una delle opere più eccentriche di Lima Barreto, in genere trascurata dalla critica proprio a causa del formato dichiaratamente giornalistico e frammentario delle crónicas, nonché dal mancato riconoscimento dei meccanismi di produzione del discorso satirico.
Più recentemente, il processo generalizzato di revisione dei canoni in atto negli studi letterari e la conseguente apertura verso generi di scrittura ibridi, così come il recupero di dimensioni spesso escluse dall’analisi letteraria, hanno promosso il sorgere di nuovi approcci critici all’opera di Lima Barreto. La rilettura del canone letterario brasiliano volta a rintracciare la costruzione e la rappresentazione dell’identità afro-brasiliana nella letteratura nazionale è una delle recenti vie di recupero di questo autore che ha sempre denunciato i fenomeni di discriminazione e razzismo presenti nel Brasile della República Velha (la Prima Repubblica, 1889-1930).

Anche gli aspetti considerati in passato come i più negativi di Os Bruzundangas offrono oggi materia di riflessione per rivalutarne la forza espressiva, l’originalità e la modernità. Di fatto, le critiche mosse a certe scelte stilistiche e formali di Lima Barreto spesso non hanno tenuto conto delle premesse ideologiche del progetto letterario dell’autore. Come sostiene Roberto Vecchi, alcuni suoi aspetti, quali per esempio l’eccesso di ripetizioni o l’incorporazione di tratti tipici dell’oralità, rispondono al desiderio di adottare un’estetica popolare volta alla «desacralizzazione del testo letterario». Si tratta dunque di soluzioni ben precise, mirate alla sperimentazione letteraria in senso ampio. Il formato giornalistico si trasforma così nel laboratorio ideale in cui forgiare strumenti espressivi efficaci nella lotta contro i canoni letterari dell’epoca, incentrati principalmente sull’estetica parnassiana. Tra i suoi obiettivi, di certo lo smantellamento di concezioni e pratiche eccessivamente elitarie della fruizione letteraria e quel miracolo volto alla semplificazione e alla naturalezza che, secondo Antônio Cândido, la crónica avrebbe contribuito a operare in Brasile.


Tratto dalla Postafazione di Jessica Falconi, traduttrice e curatrice dell'opera.

Nella terra di Bruzundanga di Lima Barreto, volume 7 della collana Gli Eccentrici diretta da Loris Tassi, è disponibile sul sito di Edizioni Arcoiris all'indirizzo 


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